Slow travel

Barbara

lettura in 3 minuti
slowtravel
family

Prima di diventare genitori non avremmo saputo rispondere alla domanda " viaggiare lentamente, cosa significa?". Avevamo infatti una concezione molto diversa dal viaggiare lentamente: sia singolarmente, sia nei nostri primi viaggi di coppia, la cosa importante era per noi riuscire a vedere qualunque cosa il posto offrisse e organizzare quindi una rigida scaletta. Bisognava alzarsi presto per arrivare prima, organizzarsi e studiare prima la nostra meta per capire cosa avrebbe offerto e cosa assolutamente non potevamo perdere. Avete presente le lonely planet? Ecco noi le compravamo, sottolineavamo e sceglievamo in base a quanto scritto le nostre esperienze. Eppure nonostante avessimo tutto organizzato, nonostante tornassimo dalla vacanza con gli occhi colmi di meraviglia, restava la sensazione di frustrazione per esserci persi qualcosa, per non aver vissuto davvero il luogo che avevamo visitato.

Con un figlio cambiano le proprie priorità e anche le lonely planet, se non abbandonate, vanno usate da un altro punto di vista.

Come essere un viaggiatore slow?

È Barbara, la mamma di Jacopo, che vi racconta la sua esperienza da viaggiatore lento: posso solo immaginare la me di prima che doveva visitare tot siti turistici in un giorno fermarsi un'ora a contare le grondaie della strada per controllare se ci fosse whisky il ragnetto con mio figlio!

Eppure dalle le prime volte che ho smesso di tirare Jacopo, di dirgli "dobbiamo andare", e mi sono arresa a contemplare il nulla con lui ho cominciato a capire cosa significa viaggiare lentamente: osservare tanto un muro da scoprire un murales dietro un angolo nascosto; avere tanto tempo ad aspettare per guardare il cielo e vedere che forma hanno le nuvole qui; decidere di restare a casa a giocare con un gioco nuovo appena comprato piuttosto di girare tutta la città in cerca di qualcosa che già abbiamo.

Un esempio pratico

Mentre eravamo a Syros, in Grecia, è arrivato un festival di tango argentino e abbiamo saputo che, a poco prezzo, si poteva assistere a teatro a un loro spettacolo. Il teatro di Ermoupoli, la capitale dell' isola, è un teatro antico, con i balconcini e dall'influenza italiana. Normalmente non avremmo potuto passarci una serata, per la mancanza di tempo e perché Jacopo è ancora piccolo per sostenere questo tipo di serata, ma viaggiare lentamente ci ha permesso di dire: perché non provarci? È stata una meravigliosa esperienza usare uno dei balconcini privati: Jacopo non ha pagato e sembravamo dei vip a salutare chiunque passasse dall'alto (se siete curiosi andate a vedere il video dedicato sul nostro canale Youtube).

Viaggiare lentamente: dal significato all' esperienza L'avventura di quella sera racchiude per noi il significato del viaggiare lentamente e del godere di ogni esperienza in modo nuovo: non abbiamo finito lo spettacolo, Jacopo è voluto uscire prima e metà del tempo l'ha passato a giocare per terra, ma ci siamo vestiti eleganti, abbiamo passato una serata unica e visto un posto che non avremmo potuto assaporare se avessimo vissuto una normale "vacanza" in un isola greca. Ecco perché quindi viaggiare lentamente: con un figlio è necessario e, a poco a poco, diventa necessario per tutti; godere veramente del posto in cui ci si trova, fare esperienze non precostruite, imparare dalle persone locali, imparare la lingua del posto. Tutte cose per le quali serve tanto tempo e poche aspettative. Come riuscire a viaggiare slow e diventare una Famiglia Slow Travel? Leggi il nostro articolo dedicato! E continua a seguirci su istagram e you tube per scoprirlo.